Maurizio Maule/Fotogramma

Philippe Daverio a Milano

Cittadella degli Archivi di Milano in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici e il Master in Digital Humanities dell’Università degli Studi di Milano e la famiglia Daverio.

Presso Cittadella degli Archivi si conserva, tra gli altri, un fondo di oltre 300 faldoni chiamato "Fondo Mostre" che raccoglie materiale amministrativo documentale di mostre ed iniziative culturali organizzate dal Comune tra i primi anni Settanta e gli anni Novanta.

Foto : Maurizio Maule/Fotogramma

Ha così avuto inizio nel 2018 il ciclo di mostre “In Archivio.”, esposizioni di valore scientifico con l'obiettivo di rendere più noto questo materiale, di dargli nuovo rilievo e di raccontare mostre del passato che per una qualche ragione hanno segnato la storia espositiva di Milano e del suo Comune. Nel 2018 è stata raccontata la mostra antologica dedicata dalla città di Milano a Lucio Fontana nel 1972, curata da Zita Mosca e Luciano Baldessari, e successivamente nel 2019 la mostra, mai realizzata per la tragica coincidenza con l’omicidio Calabresi (17 maggio 1972), "Un quadro" di Enrico Baj, curata dallo stesso insieme al gallerista Giorgio Marconi, dedicata alla morte dell’anarchico Pinelli.

All’inizio di settembre dell’anno corrente, Milano ha perso una delle figure più significative della sua vita culturale, Philippe Daverio, che fu assessore della giunta Formentini tra il 1993 e il 1997. Studioso, critico, docente universitario, curatore e mercante d’arte, anche se a lui piaceva definirsi più un antropologo, è stato l’animatore della vita culturale milanese per i quattro anni che lo videro assessore del Comune di Milano. Tra le grandi mostre da lui fortemente volute e realizzate si annoverano “Alexej von Jawlensky”, “Da Monet a Picasso”, “Richard Avedon” e “Omaggio a Leo Castelli”, a cui si affiancano eventi pubblici unici e irripetibili come il “Carnevale degli animali”, durante il quale il capoluogo lombardo ha avuto modo di conoscere l’arte circense d’oltralpe, tanto cara a Daverio.

Alle rassegne e agli eventi si uniscono le opere di restauro al PAC, a seguito del tragico attentato del 1993, e la scelta di Palazzo Reale come nuovo polo espositivo di riferimento, in particolare la Sala delle Cariatidi, la cui ristrutturazione fu
affidata ai BBPR, ma anche la fine dei lavori al Nuovo Piccolo Teatro, inaugurato ufficialmente nel 1998.

Per la mostra sono stati raccolti ed esposti alcuni documenti ufficiali relativi al periodo dell’assessorato Daverio, la rassegna stampa dell’epoca, fotografie e un abito dello stesso Philippe. Distintivo infatti era il suo gusto eccentrico, che gli piaceva
manifestare nell’abbigliamento, attraverso la scelta di stoffe ricercate e colorate e degli indimenticabili papillons. Viene inoltre proiettato un video inedito del Daverio, una "passeggiata virtuale" per Milano, registrata durante il lockdown.

La documentazione in mostra è custodita nel Fondo Mostre in Cittadella degli archivi, le fotografie e parte della rassegna stampa sono state prestate dal PAC e da Palazzo  Reale, gli oggetti personali e il video sono concessi dalla famiglia Daverio.

Philippe Daverio con la moglie Elena Gregori ed il figlio Sebastiano negli anni dell'assessorato"  ( foto famiglia Daverio)