Maurizio Maule/Fotogramma

Apre la mostra "Philippe Daverio a Milano"

Allestita in Cittadella degli Archivi ed ora visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17 in via Gregorovius 15.

Cocco e Del Corno: “Un omaggio a un protagonista straordinario della nostra città grazie ai tesori custoditi nei nostri archivi”.

Una mostra virtuale e fisica per ricordare una delle figure più significative della cultura milanese e italiana recentemente scomparso, Philippe Daverio.

Studioso, critico, divulgatore televisivo e gallerista, Daverio ha ricoperto il ruolo di assessore alla Cultura del Comune di Milano dal 1993 al 1997. Al suo impegno durante questi quattro anni è dedicata la mostra allestita nella hall di Cittadella degli Archivi e visitabile interamente online all'indirizzowww.philippedaverioamilano.it.

I pannelli ripercorrono il contesto storico, la trasformazione di Palazzo Reale in polo espositivo la ricostruzione del Pac, il nuovo teatro Strehler e le mostre più importanti da lui fortemente volute e realizzate come “I Goti”, “Da Monet a Picasso”, “Richard Avedon” e “Omaggio a Leo Castelli”, a cui si affiancano eventi pubblici come il Carnevale Ambrosiano.

Un bellissimo omaggio a un protagonista della vita sociale e culturale non solo milanese ma anche italiana - commentano gli assessori Roberta Cocco (Trasformazione digitale e Servizi civici) e Filippo Del Corno (Cultura) – raccontato attraverso la sua intensa attività come assessore alla Cultura. Grazie ai tesori custoditi in Cittadella degli Archivi raccontiamo le intuizioni più importanti del suo lavoro da assessore, primo fra tutti l'impegno per trasformare Palazzo Reale in un polo museale, e il suo lato più intimo, grazie alla collaborazione della famiglia. Il viaggio virtuale nell'universo Daverio è un bel regalo di Natale per gli appassionati di cultura e speriamo che presto la mostra possa essere anche visitata fisicamente”.

Accanto ai pannelli un breve video inedito di Daverio, uno degli ultimi prima della scomparsa, registrato durante il lockdown, in cui fa una passeggiata virtuale per Milano insieme ad alcune curiosità legate alla sua figura: un suo abito rosa originale con camicia e papillon, fil rouge di tutta l'esposizione, alcune fotografie del PAC, una rassegna stampa dell'epoca e molti documenti d'archivio, oltre ad una mappa di Palazzo Reale con le didascalie scritte a mano dall'assessore Daverio per una delle prime mostra realizzate in quella sede.

Tra i documenti esposti, alcuni inediti: una lettera di Leo Castelli a Daverio, i lavori di collaudo definitivo del nuovo Piccolo Teatro di Lanza, datata aprile 1996 nonostante l'inaugurazione avvenne poi a gennaio 1998 con già insediata la giunta Albertini, alcune immagini mai viste di Palazzo Reale prima dei lavori di ristrutturazione dei BBPR, una lettera autografa di Bernardo Caprotti, patron dell'Esselunga, che finanzia con 1,5 miliardi di lire (che diverranno poi 3,5 miliardi) la ricostruzione del PAC e alcune immagini inedite del padiglione ripulito dalle macerie dell’attentato del 1993 e pronto per l’inizio del cantiere.

La documentazione in mostra e alcune fotografie sono custodite in Cittadella degli Archivi, mentre parte della rassegna stampa e fotografica, alcuni oggetti personali e il video sono concessi dalla signora Elena Gregori Daverio, dal PAC e da Palazzo Reale, cui è dedicato un intero pannello.

Curatore è il giovane Nicola Manna, laureato in Storia dell'Arte e studente del Master in Digital Humanities, organizzato in collaborazione tra l'Assessorato alla Trasformazione Digitale e Servizi Civici e l'Università degli Studi di Milano, dipartimenti di Storia e Informatica: la curatela sarà anche oggetto dell'elaborato finale dello studente al Master. Da ormai tre anni infatti, Cittadella organizza mostra curate proprio da giovani studenti che svolgono tirocini formativi presso gli archivi: presso Cittadella degli Archivi si conserva, tra gli altri, un fondo di oltre 300 faldoni chiamato "Fondo Mostre" che raccoglie materiale amministrativo documentale di mostre ed iniziative culturali organizzate dal Comune tra i primi anni Settanta e gli anni Novanta. Le piccole esposizioni di valore scientifico vengono realizzate con l'obiettivo di rendere più noto questo materiale, di dargli nuovo rilievo e di raccontare mostre del passato che per una qualche ragione hanno segnato la storia espositiva di Milano e del suo Comune. Nel 2018 sono state raccontate le mostre antologiche "Milano Anni '30" del 1982 e quella dedicata dalla città di Milano a Lucio Fontana nel 1972, e successivamente nel 2019 la mostra "Un quadro" di Enrico Baj anch'essa del 1972.