L’assessorato di Daverio nel suo contesto storico

La città di Milano per tutti gli anni 80, era stata definita, con un’espressione pubblicitaria diventata famosa, “Milano da bere”. In questo periodo, la città era assurta a grande rilevanza nazionale anche attraverso il ruolo centrale che il Partito socialista guidato da Bettino Craxi aveva nella vita politica cittadina: la percezione di benessere diffuso, il rampantismo opulento, i nuovi ceti sociali emergenti e l'immagine "alla moda", fecero di Milano la capitale della stagione del cosiddetto “riflusso” rispetto alla diffusa politicizzazione che aveva caratterizzato il decennio precedente e della crescita economica.

By Studio Noè

PAC e Nuovo Piccolo Teatro

Padiglione d'Arte Contemporanea

Il 27 luglio 1993 Milano è funestata dall’attentato al PAC, rivendicato poi da Cosa Nostra. Una bomba piazzata a lato dell’ala che dà su via Palestro la fa crollare interamente. Di lì a poco si sarebbe dovuta inaugurare una retrospettiva su Mario Nigro, forse la più importante a lui dedicata fino a quel momento. venti delle tele che avrebbero occupato le sale del PAC si trovavano vicine alla parete a ridosso della quale è esplosa la bomba e sono andate distrutte. Quasi tutte le altre sono rimaste gravemente danneggiate.

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Palazzo reale

Dopo la nomina ad assessore Philippe Daverio incontra Domenico Piraina e decide che sarà lui a sostituire la responsabile dell’ufficio mostre prossima alla pensione. È lo stesso direttore di Palazzo Reale a raccontare di essere stato inizialmente restio ad accettare quella nomina, ma che la forte personalità, l’esuberanza e la simpatia del neo-assessore lo hanno presto convinto a lavorare fianco a fianco.

Sotto la direzione di Piraina e per volontà di Daverio, l’Ufficio Mostre viene spostato in Palazzo Reale, dove si trova tutt’oggi.

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